Psicologia del viaggiatore

Pubblicato il 29 gennaio 2013 in Varie.


Le principali motivazioni che spingono, quasi irrefrenabilmente, l’uomo a viaggiare, sono: la curiosità, il desiderio e l’ansia di conoscere, le emozioni che si scatenano varcando i confini, rassicuranti ma angusti, di ciò che è noto e al contempo, correlativamente, lo scoprire se stessi e i propri limiti.

"Ne’… ne’ …. ne’

Vincer potero dentro a me l’ardore

ch’i ebbi a divenir del mondo esperto,

e de li vizi umani e del valore;

ma misi me per l’alto mare aperto…."

Dunque la gioia di ampliare gli orizzonti, la dilatazione interna del senso del possibile, sospingono ad accettare il rischio dell’ignoto e a lasciare a casa le proprie certezze ma anche le proprie difficoltà e le segrete frustrazioni.

In fondo, chi si muove, cerca di accrescere la propria autostima anche attraverso l’ammirazione suscitata in chi è rimasto a casa. E spesso la stima di sé si incrementa proprio perché, negli occhi degli interlocutori, si riesce a cogliere o si vorrebbe scorgere, ammirazione e talvolta persino invidia.

L’uditore lo si vorrebbe attonito ed estasiato, costretto implicitamente a riconoscere che si è stati capaci di superare prove impegnative, di affrontare con coraggio l’ansia, la paura, il disagio, la solitudine, per essere un vincente e giungere a vedere ciò che, alla massa, è precluso, insomma lo si vorrebbe obbligare a riconoscere che ce l’abbiamo fatta!

Dobbiamo peraltro rilevare come vi siano enormi differenze tra un turista e un viaggiatore-esploratore.

Intanto completamente diversi sono i bisogni a cui si cerca di dare risposta.

Il primo, per dichiararsi soddisfatto, deve trovare adeguate risposte ad alcuni bisogni piuttosto semplici, direi basilari, quali: cibo, riposo, sesso, pulizia, per giungere, in alcuni casi, a contemplare bei panorami o a fruire,  peraltro spesso molto frettolosamente e superficialmente, di qualche opera d’arte.

Il turista, insomma, è in genere massificato e con il diffondersi dei viaggi organizzati, inizia a perdere, in modo sempre più evidente e radicale, tutte le caratteristiche tipiche del viaggiatore-esploratore, ad annullarsi all’interno di una massa che segue, sempre più passivamente, le suggestioni della moda.

Il secondo, il viaggiatore-esploratore vuole nutrire la sua sete di emozioni forti, il suo desiderio di adrenalina, la sua smania di eccezionalità, di unicità. La sua ricompensa risiede tutta nel superamento dei propri limiti e nell’ammirazione per la sua eccezionalità, per il suo coraggio, per la sua intraprendenza!

La sua psiche ricerca un senso profondo di libertà; sovente ama o comunque non teme la solitudine (o forse la teme e magari proprio per questo la cerca, per esorcizzarne la paura inconscia), ama la frugalità e, se può, mantiene un bagaglio leggero, perché vuole lasciare lontane le propaggini della civiltà (da cui peraltro, in molti casi, dipende per sopravvivere) da cui fugge e da cui vuole dimostrarsi autonoma.

La psicologia del viaggiatore-esploratore risulta caratterizzata dalla curiosità e dalla ricerca continua di stimoli nuovi ed eccitanti, in qualche modo eccedenti rispetto a ciò che gli altri ritengono raggiungibile. Si ha la necessità di odori forti, di colori intensi, di un clima estremo, di modelli sociali diversi e distanti per sentirsi veramente “altrove”, per staccare con quel mondo verso il quale si sente di avere qualche recriminazione e verso il quale si nutre, spesso inconsciamente, una qualche volontà di riscatto e di rivincita. Potremmo dire che per essi, è proprio la mancanza di comodità e il rapporto quasi onirico con la paura, in parte veramente vissuta e in buona parte solo suggestivamente sollecitata negli uditori (destinatari ultimi delle loro peripezie), a dare al loro viaggio quel carattere romantico che inconsciamente ricercano e che li fa sentire vivi e vincenti, eroi drammatici di quel film mitologico che attraversa la loro anima e nel quale, soltanto, possono finalmente impersonare quel ruolo di protagonista assoluto e solitario vagheggiato nel segreto di tanti loro sogni infantili.




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Tags: viaggio, avventure, turismo,
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