Il femminile 3

Inizi del femminismo
Pubblicato il 01 agosto 2013 in Il femminile.


Le prime consistenti rivendicazione femministe si ebbero in Francia nel periodo della Rivoluzione.

Uno dei pamphlets più importanti di questi esordi dell’autoconsapevolezza femminile, fu il “Cahier des doléances et réclamations des femmes, par M.me B.B.”  di una autrice rimasta anonima.

Ella affermava che, proprio come un nobile non può rappresentare un popolano nelle assemblee, allo stesso modo un uomo non può rappresentare una donna.

La più importate espressione del femminismo francese, però, fu: Olympe de Gouges.

Ella scrisse tra l’altro “Le Marché des Noirs” (1790), e le “Riflessioni sugli uomini negri” (1788 che le permisero di farsi ammettere alla Società degli amici dei neri, un gruppo abolizionista creato nel 1788 da Brissot.  

Olympe in seguito dichiarò di averne ormai abbastanza dei “Diritti dell’Uomo”, e così scrisse e cercò di diffondere i “Diritti della Donna”. Il testo che ella pubblicò nel 1791 ricalcava puntualmente quello della Dichiarazione dell’agosto 1789.

Olympe de Gouges, pseudonimo di Maria Gouze, nacque nel 1748 e fu una scadente scrittrice di commedie.

Ella si servì, per diffondere le sue teorie, di opuscoli, manifesti e lunghe lettere ai giornali. La sua influenza sull’opinione pubblica risulto piuttosto scarsa.

L’autrice dei “Droits de la Femme” è nota per aver pronunciato la frase, ricca di fierezza e nobiltà d’animo, che asserisce: “La donna ha il diritto di salire sul patibolo; ella dovrà anche avere il diritto di salire sulla tribuna”. E infatti vi salì.

La sua esecuzione, nel 1793, ebbe, tra le diverse cause, le sue amicizie girondine, la sua opposizione a giustiziare il re e le sue critiche aperte a Marat e a Robespierre, ma fu anche un chiaro monito alle femministe e alle loro idee ancora troppo in anticipo rispetto ai tempi.

Solo con la rivoluzione industriale e con l’indipendenza economica, guadagnata a caro prezzo, le donne si sono progressivamente liberate, affermando gradualmente i loro diritti politici, sessuali e personali.

La Giornata Internazionale della Donna venne proclamata negli Stati Uniti il 28 febbraio del 1909. Sembra che la prima a proporre l’8 marzo come giornata di lotta a favore delle donne sia stata Rosa Luxemburg nel 1910.

Comunque durante la prima Guerra Mondiale questo tipo di manifestazioni vennero sospese in tutti i paesi belligeranti, fino a quando a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 ( che corrispondeva al 23 febbraio nel calendario giuliano che ancora era in vigore in Russia) le donne organizzarono nella capitale una grande manifestazione nella quale chiesero con forza la fine della guerra.

In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito Comunista d'Italia, che la celebrò il 12 marzo.

Secondo altre fonti storiche, l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una fabbrica, forse inesistente, di camicie Cotton o Cottons avvenuto nel 1908 a New York, facendo probabilmente confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911, l'incendio della fabbrica Triangle, nella quale morirono 146 lavoratori, in gran parte giovani donne immigrate dall’Europa.

Comunque sia in Italia, la prima giornata dell’8 marzo fu organizzata nel 1946 dall’Udi (Unione Donne Italiane). Proprio in quell’occasione si scelse la mimosa come simbolo di quella che è diventata la festa della donna perché fiorisce proprio in quel periodo dell’anno e, oltretutto, non è costosa.

CONTINUA




Commenti degli utenti:

Nessun Commento
Invia un Commento
Nickname:
Indirizzo e-Mail:
Titolo:
Url immagine personale:
Commento:

captcha Captcha:
Dichiaro di aver letto e di accettare la liberatoria sulla Privacy e i T&C.


Tags: Femminile, femminismo, fenomeridi, concubine, etere
Categorie:


Social:
Feeds:
Articoli
Video
Domande
Newsletter: