Nati per credere

primo contributo
Pubblicato il 14 maggio 2020 in Psicobiologia.

Nati per credere 1

 

Partiamo dal rapporto primordiale che gli uomini hanno con ciò che accade attorno a loro e di cui non hanno immediata contezza.

L’ignoto che ci circonda richiede, per poter sopravvivere, spiegazioni, anticipazioni, previsioni. E su questo punto le neuroscienze ancora una volta ci vengono in aiuto. Vorrei suggerire, a chi volesse approfondire questo punto, un libro, “Nati per credere”, davvero bello ed interessantissimo a cura di 3 autori

• Vittorio Girotto

psicologo cognitivo (Università di Venezia)

• Telmo Pievani

filosofia della scienza (Università Bicocca di Milano)

• Giorgio Vallortigara

neuroscienze cognitive (Università di Trento)

Gli uomini hanno una sorta di ossessione per spiegarsi le cose, nel tentativo di fornire una leggibilità, una prevedibilità e un senso agli accadimenti del mondo. Ci sono (dice Vallortigara), dei detettori di causalità, dei rilevatori di causalità che risultano essere innati (spesso attivati dalla semplice contiguità spazio-temporale). Come possiamo intuire questa attitudine è assolutamente utile e adattiva, darwinianamente adattiva.

È importante saper prevedere le cose proprio per poter schivare i pericoli.

Ritroviamo così, sul piano delle scienze empiriche, qualcosa che ci ricorda gli apriori kantiani: la tendenza a ricercare nessi di causa effetto.




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Tags: Vallortigara, Pievani, Nati per credere,
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